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Le Vele di Pasqua 2005

Tommaso Mancini Racconta

Antefatto

Quando avevo 17 anni mi appassionai allo sport del windsurf e questo, successivamente, mi portò a farne la mia professione. Frequentavo, allora, tutte le fiere e le manifestazioni dove si poteva vedere e parlare di windsurf, e non c’era occasione che l’attenzione non mi cadesse su dei bellissimi filmati girati in california o nelle isole hawaii, dove bellissimi catamarani colorati, sfrecciavano veloci tra onde e vento che solo “la..“ si trovava . Questi catamarani erano gli hobie cat 16 e in quei filmati erano condotti mirabilmente da spericolati “aquaman” hawaiani che poi imparai a conoscere come Larry Stanley, Pete Cabrina,Rich Naish e Holy Swaitzer, tutta gente che poi fece parlare molto di se nel mondo dei pionieri del wind surf .

 

Si vedevano catamarani saltare onde altissime, oppure arrivare dal mare e atterrare su lingue di sabbia e attraversarle riammarando dall’ altra parte , uomini al trapezio uno sulle spalle dell’altro, altri che facevano sci nautico su di una deriva di un hobie 18 al traino dello stesso catamarano. Erano marziani per me che avevo solo visto la spiaggia di Volano e i telefilm di Flipper il delfino. Ma la parte che più mi piaceva era quando facevano vedere romantiche gite in catamarano al tramonto e falò in spiaggia con salsicce e chitarra d’ordinanza, (chissà poi dove la tenevano la chitarra).. era un mondo da sogno. Con il passare degli anni, in molte occasioni ho visto foto e filmati di raduni e regate di catamarani Hobie cat e sempre quello stile “californiano” ha avuto una forte attrattiva su di me scatenando una sana invidia nei confronti di quei biondi e sani sportivoni sempre accompagnati da bionde e sanissime “prodiere”, tutti intenti a regatare e a fare falò in spiaggia… Dopo anni di Surf ad un certo livello, sono inciampato in un hobie 16 semi abbandonato e l’ho comprato a un buon prezzo e con questo catafalco ho ripreso l’ amore per il mare, il vento e per Volano, dove con dei volenterosi ho fondato la sede velica del Circolo nautico Volano. Qualche mese fa l’amico Giuliani, mi lusinga proponendomi di fare delle regate con lui sul suo hobie cat 16 e l’idea mi piace molto ma purtroppo le cose non vanno come sperato e non se ne fa piu niente; a me però rimane la voglia e cosi mi viene in mente l’idea di propormi in rete come prodiere di H.C.16 alle “Vele di Pasqua” a Cesenatico. Ho mandato via diverse e-mail a circoli velici che ospitano le flotte di Hobie cat piu importanti ma non ricevo nessuna risposta fino a che, devo dire insperatamente, mi risponde Gabriele Loy della lega navale di Cagliari. Capisco subito non è uno qualsiasi ma anzi dall’alto dei suoi 23 anni di esperienza nel mondo dell’ HC16, vanta un palmares di piazzamenti veramente unico. Con Gabriele mi accordo di trovarci alla vigilia della regata a Cesenatico per armare la barca e per testarci come equipaggio (in realtà voleva sincerarsi di non avere una zavorra a bordo). Una volta appurato che conoscevo la differenza tra una scotta e una sartia, siamo pronti per partecipare alla regata del giorno dopo.

 

Le regate

Sabato 26 marzo

Quando alle sette del mattino sollevo la tapparella della finestra una fitta nebbia mi fa pensare che la solita sfortuna mi perseguita, ma quando facendo colazione ne parlo con i colleghi sembra che questo non sia un problema e anzi il solo pensiero è quello di andare ad armare le barche per essere pronti alla partenza. Io e Loy siamo (e lo saremo per tutta la manifestazione) i primi ad armare, a metterci la muta ed a scendere in acqua e questa nostra efficienza fa si che diventeremo presto bersaglio di scherno da parte di alcuni equipaggi più o meno simpatici del Lazio e della Toscana.. Alle nove e mezza siamo in acqua e ci dirigiamo verso uno dei due percorsi (quello a nord) approntati dall’ottima organizzazione della Congrega dei velisti di Cesenatico. Il vento è praticamente assente e gira di continuo, Dopo ore di attesa , un vento gelido da N.E. da circa 4- 6 nodi, soffia via l’umidità e la giuria dà il segnale dei cinque minuti; da quel momento sono stato preso dal panico… Nonostante i miei errori nelle virate e negli spostamenti, il valido Loy riesce a stare in testa tutta la regata ma anche se la nostra bussola ci dava buono altri equipaggi trovano raffiche nel lato a destra e in boa ci troviamo quarti. Ci difendiamo bene e risaliamo al terzo posto grazie a una raffinata tattica di Loy nel bordo di poppa per essere anche secondi all’inizio della seconda bolina. Purtroppo guardare la bussola non paga e alla penultima boa siamo molto indietro, e riuscendo a recuperare qualche posizione nello stacchetto dell’arrivo dove riusciamo a stare lontani dalla boa per poi stringere in uscita ed evitare così la fastidiosa corrente che intrappola invece altri equipaggi permettendoci così di finire con un buon sesto posto che fa tornare il sorriso al mio timoniere che invece aveva dato segni di nervosismo a causa dei miei (piccoli) errori.

Domenica 27 marzo

La situazione è peggiorata: la nebbia è ancora più fitta e il vento è assente, ci fanno andare in acqua comunque ma aspettiamo inutilmente sotto la pioggia per più di tre ore , quando sono le 14.30 ci fanno risalire; meglio così, perché stavo tremando dal freddo e avevo fame. Lo spettacolo di 200 catamarani che spiaggiano tutti assieme è una immagine che non dimenticherò mai; era a dir poco fantastico. Aspettiamo a disarmare per vedere l’evolversi del tempo ma il buon senso del comitato annulla la regata e si va tutti a fare una bella doccia calda. La giornata continua tra piadine e gelati.

Lunedì 28 marzo

Le previsioni davano miglioramento e così è stato; al risveglio (alle 7…) trovo una giornata tersa anche se con qualche nuvola, le bandiere sventolano dando segnale di maestrale, stimato attorno ai 6-7 nodi. Alle 9.00 siamo in acqua, battendo il solito record di efficienza, il sole scalda abbastanza e il vento si piazza da N.E. con intensità discontinua. Alle 10.00 danno la prima partenza. Gabriele riesce a mettersi sempre nel posto migliore per partire e ce ne dà la conferma il fatto che siamo sempre vicini ai migliori, purtroppo un Top Cat si mette davanti a noi e ci subiamo i suoi rifiuti, peniamo per passarlo da sottovento ma poi al primo incrocio ci accorgiamo che siamo in ottima posizione e andiamo dritti in boa. Passiamo secondi alla boa di bolina. Purtroppo però un H.C. ci controlla e ci costringe a passare vicini alla boa e spinti dalla corrente la tocchiamo. Gli equipaggi laziali ci protestano e facciamo un 360. il più veloce possibile. Nonostante questo riusciamo a recuperare e finiamo terzi. Sono contentissimo e cosi anche Loy . Alla seconda regata la storia si ripete: siamo tra i primissimi, quando alla boa di bolina un Top cat, non riuscendo a passarla, fa un gancio e ci vira davanti costringendoci a una manovra sconveniente che ci fa perdere delle posizioni che però recuperiamo nella poppa molto sofferta a causa di un calo del vento. Finiamo ancora terzi. Se tutto finisse qui saremmo terzi in classifica generale. Invece dopo due ore ,verso le 16.00, dopo che il vento ha girato a S.E. danno un’altra partenza; il vento gira ulteriormente ma non spostano la boa dell’allineamento, così che, dando troppo buono sulla barca giuria, tutta la flotta si accalca a destra provocando due richiami generali. La terza partenza è buona e siamo a metà allineamento e ciò nonostante riusciamo a risalire alla boa di bolina a metà flotta , nel bordo di poppa passiamo altri concorrenti lavorando di fino sulle regolazioni, anche qui però la corrente ci mette in condizioni di sfiorare la boa con il timone e siamo costretti a fare un 360, lo eseguiamo perfettamente e siccome il comitato aveva ridotto il percorso per mancanza di vento navighiamo al traverso verso l’arrivo; davanti a noi vedo solo Sette barche: siamo ottavi!. Loy, mentalmente, fa dei rapidi calcoli e deduce la nostra posizione: siamo quarti, forse terzi, ma mentre smontiamo la barca e la carichiamo sul carrello un organizzatore della manifestazione ci porta la classifica finale e , sorpresa!, siamo quinti perche nell’ultima partenza ci hanno dato OCS insieme ad altre 10 barche… maledetto allineamento! Scartando l’ultima regata finiamo a 14 punti pari merito col quarto e a un punto dal terzo che a sua volta è pari merito col secondo… Comunque è un buon piazzamento e io sono felice di avere partecipato a una gara così importante. Ringrazio infinitamente Gabriele Loy per avermi ospitato sul suo catamarano , credo di non essere stato un pessimo prodiere anche se qualche volta mi sono fatto prendere dall’emozione; certamente lui è un bravissimo timoniere che conosce a perfezione tutti i trucchi dell’hobie cat16 , trucchi che ho cercato di assimilare il più possibile per trasferirli sul mio cat-afalco per quanto possibile. Non credo mi si presenterà ancora l’occasione di partecipare ad un’altra regata nazionale di H.C.16, per partecipare a questi eventi bisogna avere disponibilità di mezzi e di tempo e poi io mi accontento di fare le mie regatine al mio amato Circolo nautico Volano.

Arrivederci in acqua.

Per le classifiche complete potete consultare il sito www.seipi.it

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